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Galtellì (Nuoro)

Il Borgo (che fa parte dei Borghi Autentici d’Italia) è situato in provincia di Nuoro, nella Sardegna nord-orientale, a circa 9 km dal Golfo di Orosei.
Il piccolo borgo medievale è tra i più conservati della Sardegna, ricco di patrimonio storico, architettonico e culturale. Il paese, che ispirò Grazia Deledda con il suo "Canne al Vento" sorge ai piedi del panoramico Monte Tuttavista, su cui svetta la gigantesca statua bronzea del Cristo dell'artista madrilegno Pedro Angel Terron Manrique. I viaggi emozionali nel parco "Grazia Deledda", il percorso storico museale dell'antico Borgo di Galte, la visita al Museo Etnografico, l'acquisto dei prodotti dell'enogastronomia e dell'artigianato non sono che alcune delle attività possibili nel tranquillo, eppure così vivace, borgo di Galtellì.
Il suo essere così vicino a un mare mozzafiato e le particolari caratteristiche climatiche rendono questo borgo una destinazione ideale anche per l'estate. Da anni impegnato nella valorizzazione della sua identità, il paese punta alla sostenibilità sociale, economica e ambientale e tutta la sua comunità è impegnata giorno dopo giorno a rendere Galtellì sempre più ospitale.
Il suo fascino risiede soprattutto nel patrimonio di storia, di arte sacra, di architettura, di archeologia, di tradizioni. Meritano una visita attenta le chiese, come la cattedrale romanica di San Pietro, impreziosita dagli affreschi medievali che propongono, con "evidenti richiami alla tradizione bizantina", scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, e le numerose opere in legno policromo, prima fra tutte, nella Parrocchiale, quella del Cristo Crocifisso in stile gotico-toscano, dei primi del XV secolo, cui sono attribuiti atti miracolosi tanto da essere meta di pellegrinaggi da tutta l’isola. Coinvolgono e sono motivo di profonda commozione i canti ed i riti della Settimana Santa, che vedono protagoniste le confraternite e l’intera comunità galtellinese.
Forte è anche il richiamo delle rovine del castello medievale di Pontes, che era la sede dei baroni che presiedevano la curatoria. Il territorio richiama ad un passato ancora più lontano, testimoniato dalle tombe neolitiche ipogeiche (domus de janas) di Malìcas, dentro l’abitato, dal dolmen e dalle allèes couvertes di Sa Pirichedda, da nuraghi semplici e complessi, da fonti sacre nuragiche. Ancora più forte è il richiamo delle architetture, dei paesaggi, delle tradizioni, della gente, che rievocano le immagini, gli ambienti, le case, i sapori e gli stati d’animo di quel Galte (Galtellì) del più celebre dei romanzi di Grazia Deledda, “Canne al vento”, che le valse il premio Nobel, ora al centro del Parco Letterario dedicato alla scrittrice nuorese. Il paese conserva ancora intatti gli scorci che hanno ispirato il capolavoro. 
A raccontare le tradizioni, la vita e l’economia del passato di Galtellì, dentro l’abitato, in via Garibaldi, si trova anche la settecentesca dimora conosciuta come sa domo ’e sos Marras (la casa dei Marras), che, divenuta sede del Museo Etnografico del paese, raccoglie reperti e testimonianze che danno l’idea della vita contadina e pastorale dei secoli andati.
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