Il parco dello Stelvio
(Lombardia)
Il parco dello Stelvio occupa in provincia di Sondrio una superficie di poco meno di 50mila ettari appartenenti a sei comuni dell’Alta Valtellina. E’ in questo settore del parco che si trovano, sul confine con i settori trentino e atesino, i più imponenti massicci montuosi. Il gruppo dell’Ortles-Cevedale caratterizza il paesaggio delle zone più orientali, dando luogo a panorami glaciali tra i più imponenti dell’intero arco alpino. Le rocce delle aree più a sud sono principalmente di natura metamorfica (filladi di Bormio), mentre i distretti più settentrionali sono caratterizzati da massicci sedimentari calcarei (principalmente di dolomia principale) che costituiscono le cosiddette “Dolomiti interne”.
Ricchissima la fauna: cervo e stambecco sono i due ungulati più rappresentativi, ma non si può non citare il maestoso gipeto, grande rapace che qui nidifica con diverse copie. Vedere gli animali non è sempre facile, un po’ per il loro timore per l’uomo, un po’ perché tanti sono notturni. Ma anche quando non si vedranno, sarà possibile “leggere” le loro impronte impresse sulla neve. E le loro tracce racconteranno delle storie affascinanti. Chi ha camminato sul sentiero? La volpe o l’ermellino? Dove andava quello scoiattolo? Cos’ha fatto questo cervo? A tante di queste domande sarà possibile dare, grazie all’aiuto di un esperto, una risposta durante le ciaspolate organizzate dal parco.
Il settore bresciano del parco dello Stelvio si estende per circa 10mila ettari e interessa il territorio di quattro comuni dell’Alta Valcamonica. Il paesaggio è caratterizzato da profondi valli. Val Grande, Val Canè, Valle delle Messi sono le principali tributarie del solco vallivo camuno con orientamento prevalente da nord a sud. Tutte le rocce del versante camuno sono in prevalenza di natura metamorfica, gneiss e micascisti in particolare, ma si ha un’ampia diffusione anche di rocce ignee intrusive (dioriti).
La vegetazione del fondovalle è costituita da vasti boschi di conifere, principalmente abete rosso e larice, intercalati da prati a sfalcio, mentre alle quote superiori domina la prateria alpina. In un contesto naturale di valore assoluto, la ricchezza della fauna è tale che è facile l’incontro con gli animali. In inverno, durante le escursioni sulla neve, sarà possibile l’avvistamento di cervi e camosci, oppure osservare il volo maestoso dell’aquila, o di molti piccoli uccelli del parco resi meno timorosi dalla necessità di procurarsi cibo durante l’inverno. Ma le tracce degli animali impressi sulla neve racconteranno, sempre grazie all’aiuto degli esperti, delle storie affascinanti. Le escursioni invernali saranno l’occasione per conoscere meglio i boschi e i monti del parco e le tracce della presenza umana e di come è stato plasmato il paesaggio, in un inscindibile connubio tra uomo e natura.
